I libri del Festival


Domenica 3 Giugno 2013, nell'ambito del Convegno "Educare all'ascolto"  il Festival Nazionale delle Culture  propone uno "Spazio Libri" destinato alla presentazione di testi dedicati alla scoperta di mondi lontani e all'incontro di fra culture.


Fra i testi che verranno presentati

OCEANO ARNO. I NAVIGATORI FIORENTINI

Sara’ presente l’autore Niccolo’ Rinaldi

Oceano Arno fa luce sulle molte ombre che offuscano la verita’ storica dei navigatori fiorentini.
Nicolo’ Rinaldi presenta personaggi noti come Amerigo Vespucci (1454-1512) e Giovanni da Verrazzano (1485-1528) ma anche personaggi meno noti come Andrea Corsali, che scopri’ parte dell’Oceania, o come Francesco Carletti (1573-1636) il primo viaggiatore privato a circumnavigare il globo fra Cinque e Seicento. Il testo e’ corredato di numerose e suggestive immagini e riproduzioni cartografiche d’epoca. La pubblicazione, a cura di Maurizio Maggini e Mauro Marrani e’ stata realizzata in collaborazione con il Comitato Amerigo Vespucci a Casa Sua. Editore Firenze Libri

Niccolo Rinaldi (www.niccolorinaldi.it) e’ deputato al Parlamento Europeo e vice presidente del gruppo ALDE. E’ stato responsabile dell’informazione in Afganistan per le Nazioni Unite e ha lavorato come consigliere politico e segretario generale aggiunto al Parlamento Europeo.
Tra le sue numerose pubblicazioni:
Islam, guerra e dintorni-viaggio in Afganistan;
Dieu, guerre et autres paysages;
Droga di Dio-Afganistan la societa’ dei credenti
L’invenzione dell’Africa-un viaggio, un dizionario
Piccola anatomia di un genocidio-Auschwitz e oltre, Firenze insolita e segreta

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Il 27 Maggio 2013, nell'ambito del Festival Nazionale delle Culture 2013, e' organizzato un incontro per la presentazione di "Un cantiere senza progetto. L'Italia delle religioni", secondo Rapporto sull'Italia delle religioni, coordinato da Paolo Naso e Brunetto Salvarani. Saranno presenti gli autori.




Come cambia lo scenario religioso italiano? 
Qual è l'atteggiamento degli italiani oggi davanti alle "altre" religioni presenti nel paese? 
Quali sono e quale consistenza hanno queste "altre" religioni
A che punto è il dialogo interreligioso in Italia? 
Quale significato dare a laicità?


Salvarani Brunetto - Teologo e scrittore, è nato e risiede a Carpi (Modena). Dirige il mensile interculturale "CEM mondialità" e il periodico del dialogo cristiano-ebraico "QOL". È membro del comitato editoriale della trasmissione di Rai "Protestantesimo" e docente di Missiologia e Teologia del dialogo presso la Facoltà Teologica dell'Emilia Romagna di Bologna. 

Naso Paolo - Giornalista e docente di Scienze politiche presso il Corso di Laurea in Scienze Storico Religiose dell'Università La Sapienza oltre che presso l'Istituto Religioni e culture della Pontificia Università Gregoriana. Ha lungamente diretto la rubrica televisiva "Protestantesimo" (Rai Due). Ha pubblicato numerosi libri.


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Sabato 1 Giugno presso La Limonaia, Pisa, sara' presentato il volume di Carmelo Russo 
Pensare L’altro. L’intervista nella ricerca antropologica. Un’applicazione tra immigrati in Italia, Editrice Parnaso, Foggia, 2012

Chi è l’altro? Le scienze sociali – antropologia in primis – si pongono da sempre questo quesito. Le risposte sono mutevoli. L’altro è una costruzione retorica edificata sulla non-conoscenza. Che però riflette le impostazioni teoriche e filosofiche, le idee che hanno segnato i contesti spaziali e temporali. E così l’altro è via via un selvaggio da civilizzare, un rozzo da istruire, un indifeso da tutelare, un virtuoso da imitare, un incompreso da capire. Sino a diventare un paradosso: le persone si strutturano in gruppi sociali da tempo immemore, sono ormai costrette a vivere in società in ruoli sempre più interdipendenti, eppure dell’altro con cui si ha un quotidiano scambio, un relazionarsi molteplice e disparato, non si sa nulla. 
Chi è l’altro? Forse semplicemente non è. Perché l’altro è attorno a noi ma anche dentro. Non può esistere l’altro se non in relazione a noi stessi. È una creazione della nostra mente cui concorrono svariati processi: da quelli biologico-cognitivi all’inconscio, dalla mancanza di conoscenza a volontà politiche strumentalizzanti. E in Italia l’altro sarebbe diverso da ciò che è, se solo non si fosse attuata una rimozione collettiva e istituzionale del passato migratorio.